Tra Via Cà Erizzo e Vicolo Cà Erizzo, dove è situato l'ingresso alla nobile dimora, è collocata la Chiesetta monumentale, a suo tempo sconsacrata, ed adibita per decenni ad usi più disparati: ( deposito munizioni, magazzino, macello ).
Detta Chiesetta, che ha sempre destato la curiosità dei Bassanesi, è una pertinenza della Villa e custodisce al suo interno le spoglie di un musicista: GAETANO MARES. Il Conte Vincenzo Barzizza volle tanto onorare e tanto si adoperò (come risulta da documenti conservati all'Archivio di Stato di Vicenza) per tramandare l'arte e la memoria dell'amico musicista che, in seguito al rifiuto delle Autorità di dare degna sepoltura alla salma, decise di erigere, verso la seconda metà dell'800, la ornamentale cappellina chiamando ad operare qualificati artisti.
Per ora non è stato possibile risalire all’architetto progettista dell'opera, ma si hanno precise segnala-zioni degli artisti ed operatori in genere che contribuirono tanto efficacemente a completare l'opera, in un documento firmato di loro pugno l’8 Settembre 1867 e giacente presso l'Archivio si Stato di Vicenza ( Busta 99 Fase. 11-142 ) ; Manca alla Firma il Maestro veneziano EUGENIO MORETTI autore degli affreschi e decorazioni che aveva intentato causa al conte Vincenzo Paolo Barzizza per il mancato pagamento di parte del lavoro eseguito.
In detto documento si legge:
Bassano , li 8 Settembre 1867
“ Attestiamo noi sottoscritti che alle ore 12 della notte scorsa venne levata colla nostra cooperazione e presenza dal sepolcro dove giace la spoglia di Paolo Antonio Erizo nell'oratorio fami-gliare del “Palazzo alla Nave", la salma del Maestro Gaetano Mares che ivi pure era riposta e questa fu trasportata e collocata di nuovo nella nicchia appositamente costruita sotto la direzione dell'ing. Civile Sig. Emilio Pellesina di Venezia nel nuovo Oratorio sotto il monumento dedicato alla illustre memoria del suddetto Maestro Mares dal conte Vincenzo Paolo Barzizza essendosi osservate in tale trasporto tutte le più scrupolose prescrizioni tanto nei riguardi igienici che religiosi senza dire di quelle che derivano da un'amicizia e da un affetto troppo conosciuti.
In fede apponiamo alla presente la nostra Firma:
Don Luigi Bianchi
Vincenzo Paolo Barzizza Domenico Passarini, scultore
Giuseppe Girardi , scalpellino
Ferdinando Sercuvia , ornatista in marmo Giovanni De Carli, scultore
Antonio Mariotto , scalpellino
Pietro Calzavara, falegname
Giovanni Guzzin, muratore
Angelo Calzavara , Falegname Francesco Pronodio, Falegname.
La Chiesetta è di impianto regolare con un corpo di fabbrica ribassato sul lato ovest ove è dislocata la Sacrestia con accesso dal parco confinante a nord e la scala d'accesso alla "Cantoria" . Nel lato nord si eleva un originale campanile esagonale con scala a chiocciola marmorea interna fino alla altezza di due terzi del medesimo. Originariamente la sommità del campanile presentava una goffa cupola in rame a " campana ", con aperture sui lati, per la quale si definiva ( a memoria popolare diretta ) " il Sigaro " la strana ' performance ' che suscitava il campanile .
Fu distrutta la sera del 31 marzo 1930 da un fortissimo vento alle ore 21 . La Chiesetta risente stilisticamente di una impostazione neoclassica che traspare dagli interni e dal pronao frontale con basamento in lastroni di marmo ; interessanti compositivamente i capitelli marmorei delle colonne e delle lesene tra le quali si staglia il grande portale d'ingresso, in marmo, nel cui nicchione superiore campeggia la possente figura del "Padre eterno " opera in affresco del maestro Eugenio Moretti autore altresì degli affreschi interni: - L'affresco nel soffitto rappresentante la Donna Adultera - I tondi della croce dell'altare laterale dove sono rappresentati ad olio i quattro Evangelisti,l'Eucarestia, le Virtù Teologali, - Le vele del soffitto dove sono rappresentati i quattro Profeti con affresco a chiaro-scuro . - L'affresco nella parete interna a sud dove è rappresentata la Gloria di S. Cecilia .
All'interno, nella parete ad est, esiste una "Cantoria" lignea di
pregevole fattura dove trovava collocazione un organo commissionato il 28 Ottobre 1865 dal Conte Vincenzo Barzizza alla
Ditta F.lli Serassi, per il quale, si raccomandava agli esecutori che " nel numero e nella scelta dei registri.... più che di
gran forza habbia ad essere di effetto delicato e dolce..."
Nell'interessante contratto fra le Parti esiste un vero e proprio progetto con descrizione della "Registratura" e della "Istromenta-zione”; detto organo è stato venduto e si trova attualmente a Treviso.
L'interno della Chiesa è scandito da lesene ben ripartite ed anche sagomate d'angolo che si chiudono nella cornice a soffitto per concludere il campo del grande affresco raccordato dalla leggera vela di volta ribassata.
A metà altezza ed al piano d'imposta dei grandi archi marmorei a tondi che sottendono l'altare laterale ed il monumento funerario, una cornice continua interrompe lo slancio delle alte finestre laterali a bifora e determina una proporzionata campitura verticale ed orizzontale.
L’altare vero e proprio è situato nella parete est, sotto la grande arcata marmorea all'interno della quale è incastonata la splendida croce greca a tondi nei quali traspaiono ancora i dipinti ad olio del Moretti.
L'ara funeraria, di neoclassica impostazione, è nel lato nord della Chiesa ed è composta dall'urna marmorea recante scolpito il busto del musicista Mares, a destra, in posizione seduta, un angelo rattristato, a sinistra una "musa" di classica fattura che protende una corona di alloro a gloria del musicista per eternare la meritata fama che, forse, l'artista, non ha adeguatamente riscontrato in vita ; disposti nel basamento del monumento ed ai piedi dell'urna, simbo-lici spartiti marmorei, un violino, l'incudine . In alto, indicati quasi dal gesto di un angelo sospeso sopra l'urna, una interessante composizione marmorea , dove di stagliano a mezzo tondo in marmo, svariatissimi strumenti musicali avvolti da spartiti.
All'interno della Chiesa esiste anche una copia perfetta in gesso dell'urna, dell'angelo e della “musa”. Molto interessante è anche il gruppo scultoreo (in pietra tenera) esistente sopra il frontone del pronao, all'esterno . Le superfici delle facciate e del campanile sono lisciate "a Marmorino”; simile trattamento è stato riservato alle colonne del pronao.